Orientarsi è sempre stato importante. Se persone come Marco Polo, Cristoforo Colombo o Ernest Shackleton non avessero allenato la competenza dell’orientamento difficilmente avrebbero trovato, rispettivamente, nuove rotte commerciali, l’America o la strada per la salvezza. Iniziamo da casi estremi, per raccontare tuttavia quanto anche la più semplice pratica dell’orienteering (una delle attività di team building ancora più richieste) sia adatta per supportare il processo di consolidamento di un team di colleghi in azienda. Questa attività all’aria aperta combina elementi di esplorazione, strategia, problem-solving e cooperazione, creando un ambiente ideale per migliorare le dinamiche di gruppo e le relazioni tra i membri del team. Non ci credete? Proviamo ad approfondire.
Collaborazione e comunicazione
L’orienteering richiede una comunicazione efficace tra i membri del team per coordinare gli sforzi nella ricerca di punti di controllo o obiettivi. Affrontare insieme sfide, prendere decisioni rapide e scambiarsi informazioni sono elementi cruciali per completare con successo i percorsi di orienteering. Questa attività incoraggia la collaborazione, aiutando i colleghi a sviluppare competenze di comunicazione più solide e a imparare a lavorare insieme in modo più efficiente.
Leadership e pianificazione
Durante l’orienteering, i membri del team devono assumersi ruoli di leadership (nonché le relative responsabilità) per guidare il gruppo verso gli obiettivi comuni. La capacità di pianificare strategie, assegnare compiti e prendere decisioni informate è fondamentale per raggiungere i punti di controllo in modo efficiente. Questa attività offre ai partecipanti l’opportunità di sviluppare e affinare le loro competenze di leadership, incoraggiando il lavoro di squadra e la fiducia reciproca.
Problem-solving e creatività
L’orienteering presenta una serie di sfide e ostacoli che richiedono comunque creatività e problem-solving. I membri del team devono lavorare insieme per individuare le soluzioni più efficaci, adattandosi a situazioni mutevoli e trovando percorsi alternativi per raggiungere gli obiettivi. Questa pratica aiuta i partecipanti a sviluppare la capacità di affrontare problemi complessi in modo collaborativo e innovativo.
Fiducia e coesione del team
Superare le sfide durante l’orienteering crea un senso di realizzazione condivisa e aumenta la fiducia dei membri del team nelle proprie capacità e in quelle dei colleghi. Condividere esperienze positive all’aperto aiuta a creare legami più forti tra i membri del team e a rafforzare il senso di appartenenza all’azienda. La fiducia reciproca e la coesione del team sono elementi fondamentali per affrontare con successo le sfide lavorative quotidiane.
Gestione dello stress e adattabilità
L’orienteering richiede di operare in ambienti nuovi e spesso imprevedibili. Affrontare situazioni sconosciute e imparare a gestire lo stress e le pressioni durante l’attività aiuta i partecipanti a sviluppare una maggiore adattabilità e resilienza. Queste qualità sono fondamentali per affrontare il cambiamento e le sfide nel contesto lavorativo.
E la scelta di concludere con il tema dell’adattabilità non è stata affatto casuale. A pensarci bene il tema dell’adattabilità è connaturata a qualunque esperienza di team building. Se, come detto in questo altro nostro articolo, circa il 30% delle persone è titubante all’idea di affrontare insieme un’esperienza simile con i colleghi, è anche perché riconosce che per parteciparvi (e stare nel gruppo) sarà sempre necessario dotarsi di grande spirito di adattamento. La necessità di allenarsi in gruppo, all’imprevisto, a nuove condizioni e sfide, è quanto mai fondamentale nel mondo del lavoro moderno, nel quale tutti (e dico proprio tutti) cerchiamo di orientarci per trovare soluzioni che possano essere rilevanti sia economicamente, sia per il benessere personale.
Marco Menoncello
Foto: Unopuntoquattro.it